A SCUOLA DI EMPATIA CON LA PET THERAPY
I bambini e i ragazzi della Casa della Comunità Speranza di Mazara del Vallo nel mese di Maggio 2021 hanno incontrato Kenia, un Labrador di due anni e Ira, un Samoiedo di 4 anni. Il progetto “A scuola di Empatia con la Pet-Therapy” è realizzato dall’Associazione culturale-ricreativa Improntherapy che mette a disposizione la sua équipe di professionisti specializzata negli Interventi Assistiti con gli Animali e le cagnoline Kenia e Ira, anche loro esperte nell’istaurare relazioni sane con i cuccioli umani.
I bambini e ragazzi hanno avuto l’occasione di lavorare sulle proprie emozioni per imparare a gestirle, comunicarle e accettarle, mettendosi in gioco ognuno con i propri tempi e modalità. “Ciò a cui puntiamo particolarmente – spiega il Presidente dell’Associazione Oriana Bertolino- è lo sviluppo nei più giovani dell’empatia ovvero di quella capacità che permette la comprensione degli stati emotivi altrui e, di conseguenza, l’immedesimarsi nell’altro”. Il cane, essendo così “diverso” agli occhi dei più piccoli, richiede da parte loro uno sforzo verso l’individuazione dei suoi bisogni e del modo corretto di soddisfarli al fine di conquistarsi la sua fiducia e amicizia. I bambini sono stati chiamati a collaborare tra loro, rispettando turni e regole, e a prendersi cura delle cagnoline, responsabilizzandosi e accrescendo la propria autostima.Tutti gli incontri sono stati di tipo esperienziale: i bambini infatti non hanno assistito a lezioni frontali, ma partecipato attivamente alle attività proposte in modo libero e spontaneo. Il coadiutore del cane ha coordinato gli interventi all’interno del gruppo e promosso, attraverso la psico-educazione e l’educazione socio-affettiva, lo sviluppo delle abilità socio-cognitive e la conoscenza del sé, delle emozioni e delle relazioni con gli “altri” in senso lato. La psico-educazione consiste in attività di informazione, di sviluppo di competenze e abilità personali e interpersonali, di cambiamento di schemi di valutazione e di comportamenti inefficaci, sostituendoli con schemi funzionali (si è offerto spesso un modello comportamentale da imitare). Per quanto riguarda l’educazione socio-affettiva è stato utilizzato il circle-time: i bambini, disposti in cerchio, hanno espresso le proprie opinioni e emozioni relative all’argomento preso in esame, imparando a rispettare i turni e a tollerare, senza giudizio, le esternazioni altrui. Tutto questo semplicemente attraverso attività ludiche e relazionali.
Elena Mistretta